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La lettera aperta delle società scientifiche di sanità pubblica in merito alla sigaretta elettronica

6 Dicembre 2013 in NotizieSalute

Una lettera aperta dai contenuti chiari e concisi, rivolta alle più importanti e influenti istituzioni italiane sulla salute. E’ così che l’Associazione Italiana di Epidemiologia, la Società Italiana di Igiene, la Federazione Italiana della Pneumologia e la Società Italiana di Tabaccologia scelgono di esprimere la loro preoccupazione in merito a quanto sta succedendo nel mondo delle sigarette elettroniche.

Nella lettera, disponibile sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, viene fatto notare come il fumo di sigaretta costituisca uno dei più gravi problemi di salute pubblica in Italia, benché non si sappia ancora se l’e-cig possa rappresentare uno strumento innovativo per contrastare l’abitudine al fumo si ritiene che il suo utilizzo non debba essere normato da interessi economici.

Un concetto ribadito nel momento giusto, dato che proprio in questi giorni l’intero settore delle sigarette elettroniche è con il fiato sospeso in attesa della pubblicazione in gazzetta delle regolamentazioni ufficiali riguardanti la tassazione prevista per il 1° gennaio 2014, introdotta con motivazioni puramente economiche.

L’attenzione viene dunque riportata sull’aspetto fondamentale che tocca la sigaretta elettronica, ovvero la salute. Un aspetto che in questo periodo viene troppo spesso dimenticato. Ed è proprio in merito alla salute che la lettera prosegue, sia riconoscendo l’e-cig come meno dannosa rispetto alle bionde per via dell’assenza di combustione, sia ricordando che l’assorbimento di nicotina, qualora si utilizzasse un liquido che la contiene, comporti comunque un aumento del rischio di eventi cardiovascolari.

Si parla anche di timori, esprimendo un disaccordo sull’abolizione del divieto di svapo nei luoghi pubblici, un cambiamento che si teme possa portare ad una ri-normalizzazione del fumo tradizionale.

Tra le considerazioni finali viene raccomandata cautela nel promuovere la sigaretta elettronica come strumento di cessazione, in attesa di ulteriori evidenze scientifiche che ne dimostrino l’efficacia, ma allo stesso tempo si fa appello ad una normativa razionale finalizzata a promuovere la salute, senza disincentivare la sostituzione della sigaretta tradizionale con quella elettronica. Ad esempio mantenendo per l’e-cig un prezzo più basso rispetto alle classiche sigarette.

Esattamente l’opposto di quello che sta succedendo proprio in questi giorni al governo.

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Di Redazione

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